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Pio IX

Testimonianze dei Papi
Papa Beato Pio IX

PAPA BEATO PIO IX
Giovan Maria Mastai-Ferretti, nato a Senigallia (AN) il 13 marzo 1792, morto a Roma il 7 febbraio 1878.
Papa dal 16 giugno 1846 (il papato più lungo della storia - dopo quello di Pietro - 32 anni).

"Tanto più ci fu accetta la vita di S. Simone Stock da ter scritta, perchè le mirabili virtù di quest'uomo, e il suo zelo... non solo possono... eccitare al culto di un così grande uomo..., ma fomentare pure e promuovere la devozione e gli ossequi verso la beatissima

Vergine... per mezzo delle stupende testimonianze a lui date dalla Madre di Dio, e specialmente per l'esimio beneficio del Santo Scapolare, a lui concesso per utilità non della sola famiglia carmelitana, ma anche di quegli altri fedeli che volessero onorarla di peculiare venerazione con  quell'ordine religioso..."
(Breve del 23.10.1869, per la Vita di S. Simone Stock di A. Mombrun, Bordeaux, 1870)

In una petizione dal Superiore Generale dei Carmelitani a Pio IX nel 1875, il Pontefice è detto "Fratello del S. Scapolare".

Il Pontefice dell'Immacolata, donando un calice prezioso alla chiesa di S. Maria in Traspontina a Roma (retta dai Carmelitani), vi faceva incidere la frase: "Pio IX, Pontefice Massimo, Confratello del Carmine sin dalla sua infanzia".

"Revista Carmelitana"
che si pubblicava a Barcellona, in Spagna, avanza l'ipotesi che l'iscrizione di Pio IX alla confraternita del Carmine sia avvenuta a Senigallia (AN), sua città natale. L'attaccamento alla chiesa del Carmine era infatti comune nella famiglia Mastai-Ferretti. Quando Gian Maria da lontano ritornava in famiglia, non tralasciava di visitare la Vergine del Carmine e i religiosi, nel cui convento aveva a disposizione una camera.

Anche nel convento di Lugo (Forlì), mentre era Vescovo della vicina Imola, gli era riservata una camera: se ne conserva tuttora la coperta, la scrivania e il crocifisso in avorio. Qui conobbe il P. Elia Antonio Alberani (che nel 1865 consacrò Vescovo nel pontificio palazzo del Quirinale a Roma) e il P. Angelo Savini, poi superiore generale dei Carmelitani. La presenza del P. Savini a Roma presso la chiesa di S. Maria in Traspontina, così vicina al Vaticano, spiega le sue visite di "inusitata frequenza" a quella chiesa dei carmelitani. Anche altre chiese, conventi e monasteri carmelitani di clausura furono da lui visitati di persona, come nel 1850 il Santuario del Carmine Maggiore a Napoli e nel 1857 i conventi di Jesi, Lugo, Bologna, Firenze e  Ancona.

Angelo Maria Demartis, vescovo carmelitano di Galtelli-Nuoro, nella lettera pastorale dell'8 febbraio 1878, all'indomani della morte di Pio IX (dal quale, conosciuto come parroco a S. Maria in Traspontina, era stato creato vescovo) scriveva: "Per espresso ordine di lui (Pio IX) chiamati in Roma, noi ci siamo affrettati a porgere omaggio della nostra docile obbedienza... La sera dello scorso lunedì noi lasciammo le stanze dell'amato Pastore per ritornarvi la mattina del seguente giovedì... Colto egli da improvviso malore fin dalle prime ore del mattino, ha sentito vicina la fine... Noi siamo andati da lui... non più per conferire sugli affari importanti per i quali eravamo venuti, ma sì bene per dare a lui moribondo l'assoluzione e benedizione papale del sacro scapolare del Carmine... per applicargli le sante indulgenze dell'Ordine che dai suoi verdi anni prediligeva ed indi confortava da Papa con il suo amore... Noi dunque dall'Arcana Provvidenza siamo stati designati ad assistere allo straziante spettacolo di confortare la partenza di lui da questa vita con la preghiera, con che sono coadiuvati i devoti della Vergine santissima del Carmelo...".

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