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SERVO DI DIO PAPA PAOLO VI
Giovanni Battista Montini, nato a Concesio (Brescia) il 26 settembre 1897, morto a Castel Gandolfo il 06 agosto 1978.
Papa dal 21 giugno 1963.
Paolo VI ha esaltato e vivamente raccomandato la devozione allo Scapolare del Carmine, in un documento ufficiale, e precisamente nella lettera inviata il 2 febbraio 1965 al Card. Raul Silva Henriquez, arcivescovo di Santiago del Cile, suo Legato al Congresso Mariologico e Mariano Internazionale svoltosi a Santo Domingo. nella Repubblica Dominicana nei giorni 17-
Questi ultimi accenni del documento sono ricavati dalla Lettera Apostolica rilasciata da Pio XII nel 1950, in occasione del VII Centenario dello Scapolare. Il riferimento agli eroi riepiloga l'intensa devozione dell'America Latina verso la Regina del Carmelo che è Patrona del Cile, della Colombia, della Bolivia, del Perù, nonché di alcune regioni, diocesi e città del Brasile e dell'Argentina, come pure delle forze armate del Messico e dell'Argentina,
Ecco, in una nostra traduzione, il passo della lettera di Paolo VI al Cardinal Legato, che riguarda la devozione alla Madonna del Carmine:
«A tutti coloro che pii pellegrini... particolarmente dell'America Latina e della Repubblica Dominicana confluiranno costì [a Santo Domingo], Tu quasi divenuto Nostra (stessa) bocca significherai con animo devoto ed eloquente espressione i Nostri voti augurali, che conformi alla nostra convinzione esponiamo e citiamo dalla Costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II: "Abbiano in grande stima le pratiche e gli esercizi di pietà verso la Beatissima Vergine, raccomandati lungo i secoli dal Magistero della Chiesa" (n. 67), tra i quali stimiamo di dover ricordare espressamente la religiosa prassi del Rosario e dello Scapolare del Carmelo. Era solito ornare anche i forti petti degli eroi dell'America Latina questo stesso Scapolare, espressione devozionale che "adattandosi per la sua semplicità all'indole di ogni persona, è, con ubertosi frutti spirituali, larghissimamente diffusa tra i fedeli cristiani" (cf. Pio XII, Lettera Nessuno certamente ignora dell'11 febbraio 1990)... E con impegno bisogna esortare che questo culto verso la Madre di Dio "non consiste nè in uno sterile e passeggero sentimentalismo, nè in una certa tal quale credulità, ma bensì procede dalla vera fede, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza della Madre di Dio, e siamo spinti al filiale amore verso la Madre nostra e all'imitazione delle Sue virtù"».
(L'Osservatore Romano, 22-