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PEREGRINATIO A SQUILLACE (CZ) IN CALABRIA
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La seconda tappa calabrese vedeva la visita alla cittadina di Squillace in provincia di Catanzaro da mercoledi 2 luglio fino a giovedi 3 luglio.
Per iniziativa del Comitato dei festeggiamenti della Madonna del Carmine, con il Parroco Don Giuseppe Megna, il Vicario parrocchiale, Don Fabrizio Fittante, Agazio Provenzano e tanti altri, veniva preparato un fittissimo programma di incontri di preghiera, con al vertice la Processione e la S. Messa solenne.
La reliquia veniva accolta con una piccola processione che si dirigeva verso la chiesa del Carmine, dove la reliquia veniva intronizzata ai piedi della immagine di S. Giovanni Paolo II.
Sopra l'altare maggiore bellissima la statua della Madonna del Carmine.
Dopo l'intronizzazione seguiva la S. Messa, il bacio della reliquia, mentre alle ore 21,00 la chiesa restava aperta per una veglia di preghiera.
Giovedi 3 luglio la S. Messa solenne alle ore 11,00 era animata da una preparatissima schola cantorum e dal suo Direttore M° Franco Lioi.
Seguiva alle ore 12,00 la supplica alla Madonna del Carmine, mentre alle ore 15 la chiesa restava aperta per la recita della coroncina.
Alle ore 16,00, dopo la S. Messa solenne, partiva la processione per le vie della città, che aveva come meta il monastero delle monache Carmelitane.
La visita al monastero Vivarium "Santa Teresa di Gesù Bambino"era particolarmente suggestiva, perchè venivamo accolti dalle "Suore Carmelitane messaggere dello Spirito Santo", che contano 7 monache di clausura e 4 di vita attiva, che con chitarre e canti ci introducevano nella Cappella, addobbata in maniera particolarissima. Ai fedeli erano state distribuite delle bandierine per accogliere la processione, e una danza liturgica chiudeva la celebrazione.
La celebrazione prevedeva quindi la recita del Vespro e la S. Messa insieme alla comunità di clausura.
Concelebravano diversi Sacerdoti di Squillace.
Nell'omelia P. Lucio ha spiegato il particolare carisma dell'Ordine Carmelitano vissuto dalla monache di clausura, che con la loro preghiera, il silenzio e la laboriosità, sono la linfa vitale della vita della chiesa.
Anche in questa cappella, prima le monache e poi tutti i fedeli, venivano ammessi al bacio della reliquia.
Alla fine di questi due giorni, stanchi ma felici, ci siamo ritrovati davanti ad una tavolata con tutto il comitato per ringraziare Dio, la Vergine Santa e S. Giovanni Paolo II per l'entusiasmo con il quale è stato accolta questa reliquia, e noi personalmente per ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione di questo memorabile evento di fede e di devozione.